Federazione Italiana Vela

Alla Giuria d'Appello

Corte Lambruschini

Piazza Borgo Pila 40 Torre A - 16° piano

16129 – Genova                                      .

 
Raccomandata R.R.

 

 

 

 

 

 

 

Milano,

10/07/2007

 

 

Oggetto:

Ricorso avverso la decisione  dal Comitato delle Proteste, della regata organizzata dallo Yacht Club Italiano, “ 11° Trofeo Bombola d’oro - 18-20 Maggio 2007”, adottata in data 27/06/2007.

 

 

Aventi causa:

 

Comitato per le proteste  (prima istanza):

 

Presidente:  Mino (Erasmo) Carlini –

Via G. Buffa 8/5/a, 16158 Genova

tel 010-6198078 - cel 329-5722370

carlinierasmo@alice.it

 

                     Prof. Dr. Paolo Caffarena (Direttore Eventi Speciali 2005-2008 Y.C.I)

Via Assarotti, 15/6 - 16122 Genova

Tel. 010-870460 - Cell. 335-372363 - Fax 010 8465895

E-mail: paolocaffa@libero.it

 

                     Antonio Piero Oddone

Via Trento, 30/7 - 16035 RAPALLO (GE)

Tel. 010-3620741 - Cell. 339-6027972

E-mail: piero.oddone@libero.it

 

Soci ricorrenti ed estensori della Protesta:

 

Giulio Alati (Tessera FIV n. 298940; Tessera AICD n. 30040) ITA 2147 - Charlie il magnifico – Legno - Colombo 2006

                            Cert.Stazza n. 840 del 21/03/2006

Via Staz. S. Pietro, 35b - 00165 – Roma

Tel.: 06-63.74.043 - Cell.:335-60.05.424

E-mail: g.alati@tin.it

 

Carlo Attilio Cameli (Tessera FIV n. 74519; Tessera AICD n. 30390) ITA 2165 - Mayfly– VTR Bonaldo 2006

                            Cert.Stazza n. 868 del 28/08/2006

Via delle Macere, 11 - 00060 Formello (Roma)

Tel.: 06-46711 uff- Cell.: 335-368288

E-mail: c.cameli@damicofratelli.it

 

Giuseppe (Pinuccio) Viacava (Tessera FIV n.290631; Tessera AICD n. 32340) ITA 1582 – CE II°– Legno Patrone 1973

Cert.Stazza n. 3 del 05/09/1973

Vico Dritto, 31 - 16034 Portofino (Ge)

Tel.: 0185 - 269515 - Cell.:

E-mail: //

 

Vincenzo Penagini (Tessera FIV n. 01220; Tessera AICD n. 31630) ITA 2150 – Plotzlich Barabba! - VTRlegno Bonaldo 2006

Cert.Stazza n. 845 del 02/05/2006

Via Belllini, 1- 20122 Milano

Tel.: 02-72.01.04.32 uff. - Cell.: 335-72.10.083

E-mail: vpenagini@sigmabrk.it

 

Soci protestati :

 

Alfio Valente (Tessera FIV n.632188; Tessera AICD n. 32295) ITA 2185 - Stefano II – Legno - Riva 2007

                            Verbale di Stazza del 12/04/2007

Via Angelo Noseda, 14 22012 Cernobbio (CO)

Tel.: 031 - 341293 - Cell.:

E-mail: valente.cernobbio@libero.it

 

Franco Penzo (Tessera FIV n. 610972; Tessera AICD n. 31640 ) ITA 2134 – La Creatura – Legno - Autocostruito 2005

Cert.Stazza n. 822 del 01/07/2006

Via Maestrina, 62 30172 Mestre (Ve)

Tel.: - Cell.: 347-7711591

E-mail: baionetta@libero.it


 

Premessa

 

I ricorrenti desiderano innanzi tutto sottolineare che, sia la protesta che il ricorso, non hanno lo scopo di ottenere una riparazione ma di ottenere, da Organo Superiore, una conferma sulla propria interpretazione dell’art. 2.1 g) del Regolamento di costruzione del Dinghy 12’, vista l’assoluta impossibilità di dialogo con la Segreteria della Classe e la rilevante importanza che danno, all’interpretazione dell’articolo contestato, per il futuro del Dinghy classico.

 

 

Il fatto

Il contendere, è nato dalla risposta, 20/04/07, del Segretario al Socio Alati che contestava la conformità del Dinghy del Socio Valente (ITA 2185) [all.19 – e-mail n.01] :

“Caro Giulio,

rispondo solo per chiarire che parli - come al solito su questi temi- per dare aria alla bocca e - sempre come al solito su questi temi - di cose che non conosci.

Nè aggiungo ... "da che pulpito" !

Se ci sono contestazioni sulla barca di Valente (della quale non mi sono occupato ma che mi risulta regolarmente stazzata dopo essere stata scrupolosamente misurata e verificata pezzo per pezzo, come per tutti i legni), siano avanzate nelle sedi proprie (inviando dettagliate contestazioni alla Segreteria e al Comitato Direttivo), non sollecitando impropri "fori giudiziari" di amici.”

 

e la conseguente richiesta di ritiro del certificato di Stazza di ITA 2185 presentata alla Segreteria A.I.C.D. dal Socio Alati il 20/04/07:

Con la presente chiedo ufficialmente, come da te suggerito, alla Segreteria della Classe, al Comitato Direttivo e al Comitato Tecnico, il ritiro del Certificato di Stazza e la proibizione alla parteciapazione alle tre regate legni della barca senza chiodi e di qualsiasi barca costruita non in conformità al Regolamento.

Giulio Alati”

 

rigettata, in contraddizione con la prima risposta, dalla Segreteria il 20/04/07:

“Caro Giulio,

vedo che continui con le "piazzate".

E in questa sede ogni tua istanza è irricevibile.

Procedi secondo le regole e deciderà chi è previsto lo faccia.

Tanti saluti.

Giuseppe”

 

e dalle considerazioni sulla regolarità delle barche contestate, che il Segretario La Scala inviava a molti della la Classe a seguito della regata “Classici” di Napoli [all.19 – e-mail n.02]

 

La Classe non ha mai ricevuto richiesta di (né concesso) autorizzazione a costruire dinghy in legno con il solo chiodo a ribattere tra ordinata e due corsi di fasciame sovrapposti. Il cantiere ha ritenuto di procedere così ritenendolo conforme al regolamento attuale (e ho già sul punto il parere, altrettanto conforme, del Comitato Tecnico).

 

E' vero invece che Penzo ha già costruito artigianalmente un dinghy di legno senza alcun chiodo regolarmente stazzato e che nessuno ha contestato (ha già partecipato a una o due edizioni del Trofeo del Dinghy Classico e, addirittura, ai Campionati Assoluti di Rimini).

 

 

Conseguentemente, in data 19/05/2007, i Soci Giulio Alati (ITA 2147), Carlo Cameli (ITA 2165), Giuseppe Viacava (ITA 1582) e Vincenzo Penagini (ITA 2150) sollevavano protesta di stazza [all. 02] contro i Soci Franco Penzo (ITA 2134 ‘La Creatura’, autocostruito), e Alfio Valente (ITA 2185 ‘Stefano II°’, del Cantiere Riva di Laglio Co), per costruzione non conforme all’art. 2.1 g) - Fasciame del Regolamento di Costruzione del Dinghy 12’ [ all. 13, pag. 3], in quanto mancanti di chiodatura tra corso e corso.

 

In data 20/05/07, a termine dell’udienza per la protesta, presenti il Socio Cameli, (per i protestanti), i Soci Penzo e Valente (protestati) ed il Segretario della Classe Dinghy 12’ avv. Giuseppe La Scala, il Comitato per le Proteste – dovendo, a norma della Regola 64.3, nominare un tecnico FIV abilitato ed essendo stato informato dall’avv. La Scala di una prossima riunione del Direttivo col C.T. avente all’ordine del giorno la discussione di norme sulla costruzione e la stazza del Dinghy 12’ - incaricava lo stesso di sottoporre al C.T. la protesta ed ottenerne parere [all. 05] e stendeva verbale dell’udienza [all. 06].

 

In data 25/05/2007 il Segretario della Classe, avv. La Scala, inviava, con proprio commento, la risposta del Comitato Tecnico. Risposa non firmata dai componenti il Comitato Tecnico. [all. 07]


 

In data 27/06/2007 il Comitato per le Proteste convocava, per la continuazione dell’udienza di protesta, le parti ed il Comitato Tecnico A.I.C.D. in qualità di “autorità responsabile in tema di interpretazione della regola”.

All’udienza si presentavano i Soci Cameli e Penagini (per i protestanti). Non si presentavano né i Soci protestati né il Comitato Tecnico dell’A.I.C.D. per quanto convocati.

 

Chiesto consenso alle parti, il Comitato ammetteva come uditori il sig. Gian Maria Annoni (per i protestanti) ed il sig. Fabio Fossati (per la Segreteria A.I.C.D.).

 

Dopo lunga discussione, durante la quale i protestanti contestavano la qualità di “autorità responsabile in tema di interpretazione della regola” del Comitato Tecnico A.I.C.I.; l’interpretazione della norma contenuta nel parere tecnico trasmesso dalla Segreteria della Classe presentando a sostegno svariata documentazione messa agli atti e la validità, quale certificato di Stazza, del Verbale di Stazza presentato da ITA 2185, il Comitato per le Proteste si riuniva in camera di consiglio alla fine della quale emetteva sentenza di rifiuto della protesta presentata e ne stendeva verbale [all. 01].

 

 

 

 


 

 

IL RICORSO

 

 

 

I°)     I Soci Protestanti ricorrono contro l’interpretazione dell’art. 2.1 g), del Regolamento di Costruzione, data dal Comitato Tecnico dell’ A.I.C.D.

 

 

 

L’articolo 2.1 g) del Regolamento di Costruzione recita [all. 13, pag. 3]:

 

2.1 SCAFO in legno

g) Fasciame:

Mogano, Teak, Pino o Cedro. Tavole da mm. 8 di spessore. Fasciame composto da 12 tavole per parte, sovrapposte mm. 16 e fissate con chiodi in rame a ribattere alle ordinate e tra di loro; questo collegamento può essere completato con incollaggio con colla marina o epossidica.

Le tavole dovranno essere piallate lungo lo smusso inferiore, ad eccezione delle estremità in modo da realizzare l' inclinazione giusta per aderire perfettamente al corso sovrastante (quartabuono).

Gli spigoli esterni non possono essere arrotondati.

 

Il parere dato dal Comitato Tecnico A.I.C.D., inviato in data 25/05/07 [all.07, ‘allegato’ ] sostiene che:

 

“Sotto il profilo interpretativo riteniamo che l’ espressione “alle ordinate e tra di loro” debba essere intesa nel senso di “ alle ordinate e tra le tavole di fasciame” (sostantivo che è il soggetto della frase).

 

E così, dal punto di vista costruttivo, non sembra né richiesto né essenziale che i chiodi siano anche solo tra le tavole, in posizioni intermedie alle ordinate, anche perché il regolamento prevede espressamente che il collegamento delle tavole possa essere completato con incollaggio.”

 

 

I Ricorrenti eccepiscono:

 

Dal punto di vista sintattico il periodo in discussione

 

(Fasciame composto da 12 tavole per parte, sovrapposte mm. 16 e fissate con chiodi in rame a ribattere alle ordinate e tra di loro;),

 

per essere completamente comprensibile, deve essere scomposto nelle proposizioni che lo compongono aggiungendo, la dove è sottinteso, il verbo e sostituendo alla congiunzione “e” il soggetto che sottintende.

 

Si formano, in tal modo, ‘frasi semplici’ a senso compiuto.

 

Il periodo diventa:

 

Il Fasciame è composto da 12 tavole.

Tali tavole sono sovrapposte per mm16.

Tali tavole sono fissate con chiodi in rame a ribattere alle ordinate.

Tali tavole sono fissate con chiodi in rame a ribattere tra di loro.

 

Il Fasciame, soggetto della proposizione principale, non è il soggetto delle proposizioni coordinate. Il soggetto di tali proposizioni è: le tavole!

 

Quanto sostenuto nella ‘Risposta del Comitato Tecnico A.I.C.D.’ è difficilmente sostenibile, dal punto di vista logico e sintattico.

 


 

Va sottolineato, infatti, che:

 

 
 


a) - per poter fissare le tavole alle ordinate con chiodi a ribattere è indispensabile attuare il fissaggio nel punto di sovrapposizione delle tavole perché in qualsiasi altro punto della ordinata la chiodatura porterebbe ad uno svergolamento della ordinata che. in quel punto, è staccata dalla tavola.

 

      Pertanto il fissaggio delle assi alle ordinate” implica, di per sé stesso, il concetto ‘tra di loro’.

 

      Perché, allora, è stata aggiunta la specificazione “e tra di loro”, se è già implicito ed evidente che il chiodo ribattuto non ha altro punto per essere posizionato che sulle ordinate, se non per indicare l’obbligo di cucire le assi tra di loro a prescindere dal collegamento con le ordinate?

 

 

b) - La frase: questo collegamento può ....” indica che l’incollaggio è facoltativo e, quindi, può essere omesso.

 

      Ma come può essere assemblato uno scafo a klinker e, soprattutto, non imbarcare acqua, senza l’uso di colle e con la sola chiodatura sulle ordinate?

 

 

c) - E come si potrebbe intendere il  questo collegamento...”?

 

      Forse al punto di chiodatura ove ordinate e tavole si sovrappongono (versione, del significato della frase, data dal C.T.) o piuttosto al collegamento lungo i corsi, cosa che implica la chiodatura anche nella porzione di asse tra ordinata ed ordinata?

 

 

d) - La frase : questo collegamento può essere completato con incollaggio” indica che l’incollaggio è a completamento di altro tipo di collegamento – appunto la chiodatura – e non in sostituzione della stessa.

 

 

A suffragio di quanto sostenuto si fa notare che:

 

- le due barche contestate sono le uniche, attualmente, costruite in legno massello senza chiodatura a livello europeo.

 

- tutti i dinghy in legno massello, costruiti a partire dal famoso “Pierino I-1” ad oggi, sono cuciti sui corsi con 2 chiodi a ribattere tra ciascun paio di ordinate, ad eccezione delle due barche contestate.

 

- l’incollaggio è stato permesso, ed è sempre stato utilizzato, con l’unico scopo di rendere stagno un dinghy d’annata, con i corsi non più a tenuta per il naturale svergolamento degli stessi causato dal tempo.

   La tenuta dei corsi è data dalla perfetta esecuzione del quartabuono che, con la chiodatura ed il rigonfiamento del legno dovuto all’acqua, ne impedisce il trafilamento senza la necessità di calafatura (peculiarità del metodo tradizionale a Klinker).

 

- la sostituzione della chiodatura con l’incollaggio modificherebbe “...le caratteristiche peculiari del progetto originale...” poste a premessa del Regolamento per la costruzione del Dinghy 12 piedi [all. 13, secondo paragrafo].

 

- la sostituzione della chiodatura con l’incollaggio modificherebbe le caratteristiche essenziali di rigidità dello scafo rendendo, un dinghy si fatto, tale da far prevalere “...la particolare tecnica costruttiva...” sulla “...abilità del timoniere...” in contrasto con l’obbiettivo del Regolamento di costruzione e di stazza indicato in premessa allo stesso [all. 13, terzo paragrafo].

 


 

- la sostituzione della chiodatura con l’incollaggio renderebbe quest’ultimo sostitutivo e non a completamento e quindi comporterebbe una modifica al Regolamento di costruzione che potrebbe essere approvata solo dall’Assemblea e non certo da una interpretazione, anche se suffragata dal parere del Comitato Tecnico, della Segreteria.

 

- accettare modifiche alle “...caratteristiche peculiari del progetto originale...” sarebbe anche in contrasto con quanto deliberato dall’Assemblea Straordinaria del 28/10/2006 che stabilisce  [all. 14].:

 

delibera altresì

- che fino all’approvazione del nuovo regolamento, tutti i processi di autorizzazione alla costruzione - ad eccezione di quelli già avviati - siano sospesi.

 

   e nessun processo autorizzativo alla costruzione di dinghy in legno massello, senza chiodatura tra ordinata ed ordinata, era in corso o era stato dato precedentemente a tale data.

   Il Socio Penagini, all’epoca unico componente del Comitato Tecnico, ne può dare testimonianza, avvalendosi anche della testimonianza dei Soci Manzoni e Jannello, componenti l’allora Consiglio direttivo A.I.C.D., e del Socio Annoni, Segretario della ‘Commissione per la stesura della bozza del nuovo Regolamento’, presenti ad ogni riunione del Consiglio Direttivo.

 

   Inoltre, al Salone della Nautica di Genova del 09.10.2006, il cantiere Riva propone, con un pieghevole illustrativo, un’innovativa tecnica di costruzione [all.16 - innovazione] che (oltre alla  “...possibilità di procedere alla stazzatura di Classe...” , cosa opinabile fino alla definizione del presente ricorso e comunque non sostenibile fino a modifica del Regolamento di Costruzione approvata dalla Assemblea della Classe) evidenzia un “...nuovo sistema di riserva di galleggiamento inaffondabile...” .

   Si fa presente che questo sistema di riserva di galleggiamento ( ad iniezione di materiale espanso, nella zona compresa tra paglioli e scafo) era stata chiesta dal Cantiere Riva, alla Classe, nella riunione del 25/09/06 ove si era presentato, per il Cantiere, l’architetto Luca De Bartolodi, ma era stato rifiutato parere positivo dal Consiglio Direttivo, che, chiedendo ulteriori delucidazioni sulle caratteristiche del materiale che si sarebbe usato, rimandava l’eventuale decisione sulle riserve di galleggiamento nell’ambito della stesura del nuovo Regolamento, come confermato dallo stesso Segretario nell’e-mail del 22/10/06 [all .n. 19 – e-mail n. 03 – penultimo capoverso] , poi rinviata dell’assemblea Straordinaria del 28/10/2006 [all. 14 – primo comma].

 

- la chiodatura dei corsi tra ordinata ed ordinata è indicata in modo specifico “...i comenti saranno fissati con due perni di rame con dischetto tra ciascun paio di ordinate.” in tutti i Regolamenti emessi dal 1933 al 1967 (Ultimo regolamento emesso dalla FIV prima della costituzione dell’A.I.C.D.) dalla Federazione.Italiana Vela [all. 15].

 

- lo stesso cantiere Riva (costruttore del Dinghy ITA 2185 contestato), nel DVD dato dalla Classe al Bombolino d’oro del 2005 a compendio dell’Annuario 2004 [all. 20], spiega la modalità di costruzione “classica” del Dinghy 12’ e sottolinea il fatto che vengono messi ben 3 chiodi a ribattere tra corso e corso nella zona compresa tra le ordinate [all.16 - chiodi]  e ciò non più tardi dell’aprile 2005.

 

- la chiodatura dei corsi tra ordinata ed ordinata è indicata come “c’est la règle” dal maggior costruttore di Dinghy 12’ Olandese Van der Meer [all.17].

 

- la chiodatura dei corsi tra ordinata ed ordinata è attuata, e ritenuta tradizionale e qualificante dal maggior costruttore di Dinghy 12’ Turco yachtWORKS di Bodrum [all.18].

 

Pertanto i Ricorrenti chiedono il rigetto dell’interpretazione all’art. 2.1 g) del Regolamento di Costruzione data dalla Segreteria A.I.C.D. [all. 7]:

 

Il Comitato Tecnico ha osservato, al riguardo, come la norma invocata nel presente regolamento debba essere interpretata nel senso che i chiodi a ribattere debbano essere posti laddove le ordinate si sovrappongono alle due tavole di fasciame, sovrapposte a loro volta.

Non nel senso che la loro presenza sia obbligatoria anche sulla sovrapposizione delle tavole di fasciame, tra le ordinate.

 

e venga emessa, dall’Organo competente Federale, interpretazione conforme dell’articolo contestato.


 

II°)       I Soci Protestanti ricorrono contro l’attribuzione, data dal Comitato per le Proteste, di “autorità responsabile in tema di interpretazione della regola” al Comitato Tecnico dell’A.I.C.D. [all. 08].

 

 

 

Il corsivo FIV alla regola 64.3 de “Le Regole di Regata della Vela 2005-2008”, recita:

 

64.3 Decisioni in tema di stazza - del Regolamento di Regata

 

(b) Se il comitato per le proteste è in dubbio sul significato d’una regola di stazza, deve sottoporre i suoi problemi, assieme ai fatti attinenti, ad un’autorità responsabile in tema d’interpretazione della regola. Nel prendere la sua decisione il comitato è vincolato dal parere di detta autorità

 

La FIV prescrive che l’Autorità competente citata nella regola 64.3 è in prima istanza un tecnico FIV abilitato alle stazze per quella classe designato dalla FIV o dal Comitato di Regata o per le Proteste se nominato ed , in seconda istanza e solo su richiesta della Giuria d’Appello e del Gruppo di lavoro Stazze, del Settore Quadri Tecnici Federale.

 

L’Autorità competente deve, per quanto sopra prescritto, essere un tecnico FIV abilitato alle stazze per quella Classe e, di conseguenza, tale tecnico (Autorità) deve essere unico ed individuabile ed il parere, a cui il Comitato per le Proteste deve attenersi, a norma della regola 64.3 b), deve essere sottoscritto da detta Autorità.

 

 

 

I Ricorrenti sottolineano, che:

 

 

a)   Il Comitato per le Proteste, incaricando il Segretario della Classe di sottoporre la protesta al Comitato Tecnico per ottenere da detto C.T. una decisione sulla stessa [all. 06] :

 

-     Non ha incaricato un tecnico FIV abilitato alle stazze per quella classe”  poiché Il Comitato Tecnico è Organo consultivo collegiale dell’Associazione che, come recita l’ultimo comma dell’art 14 dello Statuto AICD, “...tiene i contatti con gli stazzatori, con i quali si incontra almeno una volta nel biennio. [all.12 – art.14] con ciò asserendo lo Statuto che il C.T. ed i suoi componenti, anche se stazzatori federali, non possono essere utilizzati come tali nei confronti dei Soci in quanto, nel caso di controversia con la Classe, come in questo caso, sarebbero parte in causa e non giudice terzo.

 

Ne è riprova quanto asserito dallo stesso avv. La Scala nella risposta data al Socio Alati a seguito la sua richiesta di ritiro del Certificato di stazza al Socio Valente [all.19 – e-mail n.01]

 

“Caro Giulio,

vedo che continui con le "piazzate".

E in questa sede ogni tua istanza è irricevibile.

Procedi secondo le regole e deciderà chi è previsto lo faccia.

Tanti saluti.

Giuseppe”

 

 

-          il parere non è stato sottoscritto da un Tecnico FIV ma dal solo Segretario della Classe che non è Tecnico FIV abilitato.

 

 

-          il parere è stato dato da un Organo collegiale, appunto il C.T., fatto che non permette d’individuare il Tecnico FIV responsabile del parere.

 

 

-          il Tecnico FIV non è stato disignato dal Comitato per le Proteste come persona fisica specifica.


 

b)   La protesta, per non conformità all’art. 2.1 g) del Regolamento di Costruzione, riguardava sia il dinghy ITA 2185 (Stefano II°) che il dinghy ITA 2134 (La Creatura) ed il parere rilasciato dalla Segreteria A.I.C.D. sembra accomunare le due barche nell’unica mancanza di chiodatura nella zona compresa tra ordinata ed ordinata, non avendo dato risposta all’ipotesi di mancanza di chiodatura anche sulle centine.

 

 

 

      Il dinghy ITA 2134 (La Creatura), del Socio Penzo, non è chiodato neppure sulle centine che risultano avvitate, con viti annegate nelle centine. La Segreteria A.I.C.D. era al corrente del fatto e lo ha reso noto con e-mail, inviata a molti Sci, del 06.05.07  [all.19 – e-mail n.02].

 

“E' vero invece che Penzo ha già costruito artigianalmente un dinghy di legno senza alcun chiodo regolarmente stazzato e che nessuno ha contestato (ha già partecipato a una o due edizioni del Trofeo del Dinghy Classico e, addirittura, ai Campionati Assoluti di Rimini).”

 

      ed il parere del C.T. era già stato dato

 

“La Classe non ha mai ricevuto richiesta di (né concesso) autorizzazione a costruire dinghy in legno con il solo chiodo a ribattere tra ordinata e due corsi di fasciame sovrapposti. Il cantiere ha ritenuto di procedere così ritenendolo conforme al regolamento attuale (e ho già sul punto il parere, altrettanto conforme, del Comitato Tecnico). “

 

      Ci si domanda perché non siano stati presi provvedimenti d’ufficio, ben prima della protesta del 19/06/07, dato che ITA 2134 (La Creatura) era palesemente in contrasto anche con l’interpretazione dell’art. 2.1 g) data dal C.T.

 

 

 

      Ci si domanda perché, se il Segretario al momento dell’incarico da parte del Comitato per le Proteste aveva già, sul merito della protesta che gli veniva presentata, il parere del Comitato Tecnico ( l’e-mail più sopra citata è del 6 maggio, ben quindici giorni prima!) non lo ha comunicato immediatamente al Comitato ed alle parti (protestanti e protestati) ma ha sostenuto che il parere sarebbe stato richiesto al C.T. che doveva riunirsi per “...esaminare (generiche) problematiche inerenti dubbi sull’interpretazione delle norme per la costruzione e la stazza...” [all. n. 05] il successivo 24 maggio ?

 

      Tale comportamento ha precluso l’immediata discussione di merito, condizionando:

 

      A) Il Comitato per le Proteste, che avrebbe meglio inteso l’oggetto della protesta.

 

      B) I Ricorrenti che, in buona fede, rimettendosi al parere del C.T. (che però si era già espresso!) hanno avuto preclusa la possibilità di entrare nel merito della protesta.

 

      Ed ovviamente facendo ottenere ai Protestati un evidente vantaggio in quanto il parere, conosciuto dal Segretario, era loro favorevole.

 

 

 

      Ci si domanda perché nella comunicazione al Comitato per le Proteste, data dal Segretario della Classe, non sia stato fatto presente il fatto su riportato, cosa che avrebbe portato alla squalifica di ITA 2134 ed al ritiro del Certificato di Stazza.

 

 

 

c) Nel corso dell’udienza del 27/06/07 si è potuto visionare il Certificato di Stazza del dinghy protestato ITA 2134 (La Creatura) e si è appurato come questo Dinghy fosse stato stazzato,

 


 

precedentemente alla sua nomina nel C.T. A.I.C.D., dallo Stazzatore Federale Gian Pietro Pollesel (FIV 137),attualmente componente del Comitato Tecnico, in data 24/06/05 [all. n. 09].

 

      Tenendo presente la definizione di “Parte interessata” data dalla FIV:

 

“Parte interessata

Una persona che abbia qualcosa da guadagnare o perdere in conseguenza di una decisione del Comitato per le Proteste o che abbia un interesse personale nella decisione.”

 

      il sig. Pollesel può essere considerato “Parte interessata” in quanto stazzatore della barca contestata, anche se in periodo antecedente alla sua nomina nel C.T della Classe e quindi, probabilmente come componente del C.T., condizionato dalla circostanza.

 

 

      Poiché il Comitato Tecnico è organo collegiale, ed in quanto tale, non può deliberare se non collegialmente, come d’altronde ha fatto, il fatto stesso che uno dei componenti possa essere considerato “Parte interessata” (o, forse meglio, influenzata!) rende tutto il Comitato Tecnico “Parte interessata”.

 

 

 

Per quanto esposto si ritiene che il Comitato Tecnico A.I.C.D. non possa essere ritenuto “Autorità responsabile...” a norma della regola 64.3 b)

 

 


 

III°)      I Soci Protestanti ricorrono contro l’ammissione del dinghy 12’ ITA 2185 (Stefano II°) alla regata “11° Trofeo Bombola d’Oro” del 18 - 20 maggio 2007.

 

 

Solo nel corso dell’udienza del 27/06/07 si è potuto visionare il documento di Stazza presentato, dal dinghy protestato ITA 2185 [all. n.10], alla Segreteria dello Yacht Club Italiano in data 13/04/07 ed inviato direttamente dallo stazzatore, sig. Leuzzi (FIV 99),via fax.

 

 

I Ricorrenti fanno notare che:

 

Pur sottolineando l’assoluta buona fede della Segreteria dello Yacht Club Italiano che, sicuramente, ha ritenuto il documento inviato valido a tutti gli effetti;

 

a)   Il documento presentato :

 

      - non è un Certificato di Stazza ma un Verbale di Stazza.

 

      - non riporta la data d’invio del documento all’A.I.C.D.

 

      - non riporta la data d’emissione del Certificato di Stazza.

 

      Quindi il documento è incompleto e, comunque, non sostitutivo del Certificato di Stazza.

 

b)   Poiché risulta che ITA 2185 regatti, ultimamente, presentando questo documento, si è chiesto al Tesoriere dell’A.I.C.D., responsabile del rilascio dei Certificati di Stazza [all. n.12 - art. 13] l’invio del Certificato di Stazza, qualora rilasciato, di ITA 2185 [all. n. 11]:

 

      - non si è ricevuta a tutt’oggi, dalla Segreteria, risposta alcuna ne ufficiale ne ufficiosa.

 

c)   La Regola B.6.2 della Normativa per l’Attività Velica in Itala prescrive :

 

“Per partecipare all’attività sportiva nazionale le barche dovranno essere in possesso di regolare certificato di stazza o di conformità, emesso secondo le norme del Regolamento di Stazza della rispettiva Classe. Tale certificato dovrà essere presentato in originale al Comitato Organizzatore al momento del perfezionamento dell’iscrizione e, in ogni modo, prima dell’inizio della prima prova, insieme agli altri eventuali certificati richiesti dalla Classe.”

 

d)   Il Bando di Regata prescrive [all. n. 03]:

 

“CERTIFICATI DI STAZZA

Tutte le imbarcazioni dovranno essere in possesso di un valido certificato di stazza che dovrà essere presentato alla Segreteria Regate al momento del ritiro delle Istruzioni di Regata.”

 

e)   Lo Statuto A.I.C.D. prescrive [all. n. 12 – art.4 ]:

 

“Certificato di stazza e di conformita' - Nessuna imbarcazione puo' prendere parte a regate ufficiali della Classe se il proprietario non e' in possesso di regolare certificato di stazza o di conformita' (per quest'ultimo nei limiti previsti dal certificato stesso).”

 

 

Per quanto esposto si ritiene che il dinghy ITA 2185 (Stefano II°) non dovesse essere ammesso alla regata “11°Trofeo Bombola d’Oro” del 18 - 20 maggio 2007.

 

 


 

 

Per quanto sopra esposto voglia codesta Giuria di Appello accogliere il presente ricorso dando soddisfazione ai ricorrenti.

 

Con l’occasione porgiamo distinti saluti

 

 

Carlo Attilio Cameli

(Tessera AICD n. 30390) ITA 2165

 

 

 

Vincenzo Penagini

(Tessera AICD n. 31630) ITA 2150

 

 

 

Giulio Alati

(Tessera AICD n. 30040) ITA 2147

 

 

 

Giuseppe (Pinuccio) Viacava

(Tessera AICD n. 32340) ITA 1582

 

 

Allegati:

 

01) - Decisione del Comitato per le Proteste del 27/06/2007  (Decisione del CdP richiesta a segreteria)

02) - Protesta del 19/05/2007  (Protesta richiesta a segreteria)

03) - Bando di regata  (Bando di Regata richiesto a segreteria)

04) - Istruzioni di regata  (Istruzioni di Regata richieste a segreteria)

05) - Richiesta del Comitato per le Proteste d’interpretazione della norma invocata alla Segreteria dell’A.I.C.D. del 20/05/2007  (Da allegato n.2 a Decisione del CdP richiesto a segreteria)

06) - Verbale dell’Udienza di protesta del 20/05/2007  (estratto da Protesta richiesta a segreteria)

07) - Parere della Segreteria A.I.C.D. del 25/05/2007

         (Da allegato n.7 a Decisione del CdP richiesto a segreteria)

08) – Convocazione della continuazione dell’udienza. 17/06/2007

         (Da allegato n.6 a Decisione del CdP richiesto a segreteria)

09) - Certificato di Stazza di ITA 2134, La Creatura

         (Da allegato n.9 a Decisione del CdP richiesto a segreteria)

10) - Verbale di Stazza di ITA 2185, Stefano II° v(Da allegato n.10 a Decisione del CdP richiesti a segreteria)

11) - E-mail di richiesta Certificato di Stazza di ITA 2185 e risposta del Tesoriere A.I.C.D.

12) - Statuto A.I.C.D.

13) - Regolamento di Costruzione A.I.C.D. 2005 – 2008

         (Da allegato n.1 a Decisione del CdP richiesto a segreteria)

14) – Verbale dell’Assemblea straordinaria del 28/10/2006

15) - ‘Fasciame’ dai regolamenti di Costruzione 1933, 1951, 1967.

         (Da allegato n.1 a Decisione del CdP richiesto a segreteria)

16) - Descrizione della costruzione attuata dal cantiere Riva fino al 2005.

         (Da allegato n.2 a Decisione del CdP richiesto a segreteria)

17) - Descrizione della costruzione attuale del cantiere Van der Meer (Olanda)

         (Da allegato n.3 a Decisione del CdP richiesto a segreteria)

18) - Descrizione della costruzione attuale del cantiere YachtWorks di Bodrum(Turchia)

19) - e-mail varie

20) - CD allegato a Annuario 2004 (Da allegato n.4 a Decisione del CdP richiesto a segreteria)


All. 01

 

 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

 
 

 

 

 

 

 



 

 
All. 02

 

 


 

 
 

 


 

 

 

 
 

 

 

 

 

 

 



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All. 06

 

 
 

 

 



All. 07

 

From: Giuseppe La Scala

To: info@yci.it

Cc: Giulio Alati ; aicd@dinghy.it

Sent: Friday, May 25, 2007 10:15 AM

Subject: TROFEO BOMBOLA D' ORO 2007 - PROTESTA DI STAZZA

 

Vi preghiamo di trasmettere al Comitato per le Proteste dell' XI Trofeo Bombola D' Oro (i cui componenti ci hanno comunicato la loro presenza presso la Base di Portofino dello YCI in occasione della Coppa Alberti di Sabato e Domenica Prossimi, la seguente comunicazione:

 

 

"Spettabile Comitato,

come preannunciatoVi, ho portato a conoscenza del Comitato Direttivo e del Comitato Tecnico dell' AICD - riuniti il 24/5/2007 in seduta comune - il Vostro provvedimento del 20/5 u.s. concernente la protesta di stazza dei concorrenti ITA 2147, ITA 2165, ITA 1582, ITA 2150 contro le imbarcazioni ITA 2185 e ITA 2134.

 

Per quanto ci compete - e con riguardo alla richiesta interpretazione della norma invocata - si è esaminato il parere già richiesto al Comitato Tecnico (onde istruire la richiesta già avanzata alla Classe dal Socio Alati – ITA 2147 – di non emissione/ritiro del certificato di stazza di ITA 2185).

 

Il Comitato Tecnico ha osservato, al riguardo, come la norma invocata nel presente regolamento debba essere interpretata nel senso che i chiodi a ribattere debbano essere posti laddove le ordinate si sovrappongono alle due tavole di fasciame, sovrapposte a loro volta.

Non nel senso che la loro presenza sia obbligatoria anche sulla sovrapposizione delle tavole di fasciame, tra le ordinate.

 

Ciò ai sensi dei disegni esplicativi e della breve relazione qui unita, che anche il Comitato Direttivo dell' AICD ha deciso di fare propria.

 

In conseguenza di ciò esso ha altresì deciso di respingere la richiesta di Giulio Alati (che ci legge in copia) per la non emissione/ritiro del certificato di stazza di ITA 2185.

Tanto Vi si comunicava per le decisioni di Vostra competenza."

 

Avv. Giuseppe La Scala - Segretario dell' Associazione Italiana Classe Dinghy 12'

 

 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

 


Allegato

 

Risposta del Comitato Tecnico AICD

 

Sotto il profilo interpretativo riteniamo che l’ espressione “alle ordinate e tra di loro” debba essere intesa nel senso di “ alle ordinate e tra le tavole di fasciame” (sostantivo che è il soggetto della frase).

 

E così, dal punto di vista costruttivo, non sembra né richiesto né essenziale che i chiodi siano anche solo tra le tavole, in posizioni intermedie alle ordinate, anche perché il regolamento prevede espressamente che il collegamento delle tavole possa essere completato con incollaggio.

 

Nel regolamento futuro sarà opportuno esplicitare il numero e la posizione dei chiodi o liberalizzarne  l’impiego definendo solo in modo chiaro che “almeno” ogni tavola deve essere collegata all’altra nel punto in cui corrisponde una ordinata ed a queste devono essere fissate

 

 

 


 

 

 

 

 


All. 08

 

 

 
 

 


 

 

 
 

 


 

 

 
 

 

 


 

 

 
 

 

 

 


 

 

 
 

 

 

 

 


 


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All. 11

 

From: "Vincenzo" <vpenagini@sigmabrk.it>

To: "Franco Ballarin" <sudlaguna@libero.it>

Sent: Wednesday, July 04, 2007 12:04 PM

Subject: CERTIFICATO DI STAZZA ITA-2185.

 

Caro Franco,

sto predisponendo il ricorso in appello avverso la decisione della protesta respinta dal CdP del Bombolino 2007 contro le imbarcazioni ITA 2134 e ITA 2185. ( barche in legno senza chiodi ).

 

Senza voler entrare nel merito della protesta e delle sue motivazioni, sono rimasto sconcertato, ritirando i documenti necessari per il ricorso in appello che ITA 2185 abbia presentato ( e mi è giunta voce che continui a presentare alle regate delle ultime domeniche a cui partecipa ) al Bombolino la fotocopia di un verbale di stazza.

 

Pur stimando Alfio Valente come timoniere e come persona ( e a ho già avuto modo di dirgli che nella protesta non ci sono motivi di classifica o personali ) sono rimasto sconcertato dal fatto che non abbia presentato, a Portofino, il certificato di stazza ( che peraltro è molto simile al verbale ).

 

Il certificato di stazza esiste? Se esiste quando è stato emesso?.In caso di esistenza me ne potresti fornire fotocopia ( a Chioggia )

 

Essendo stretti i tempi per il ricorso Ti prego di darmi una risposta il più presto possibile.

 

Scusa se ho disturbato Te ma sei il preposto alla emissione da parte della Classe.

 

Un caro saluto arrivederci ai prossimi giorni.

 

V.Penagini

 

 

 

 

 

 


All. 12

 

ART. 1

Denominazione - L'Associazione prende il nome di "Associazione Italiana Classe Dinghy 12 p." (A.I.C.D.) - Associazione Sportiva

 

ART. 2

Emblema - La bandiera di classe e' la bandiera alfabetica lettera T dei segnali del Codice Internazionale.

 

ART. 3

Scopi - L'associazione, che non persegue fini di lucro, ha lo scopo di promuovere la diffusione, l'organizzazione e l'attivita' dell'imbarcazione denominata Dinghy 12 p. soprattutto tra giovani i in particolari di:

a)       tenere informati tutti i componenti presenti e futuri dell'Associazione degli sviluppi della Classe e di tutte le proposte riguardanti le regole di classe;

b)       b) instaurare e mantenere rapporti con la Federazione Italiana Vela - F.I.V.;

c)       c) promuovere di concerto con la FIV il Campionato della Classe Dinghy 12p. (già riconosciuto come Campionato Italiano fino all'anno 1968) e coordinare con la stessa il programma delle regate;

d)       d) incoraggiare e promuovere nel territorio italiano, sempre di concerto con la FIV, regate tra giovanissimi, inserendo nel Campionato di Classe una classifica per juniores;

e)       e) trattare eventualmente con la FIV tutto ciò che riguarda le regole di stazza della Classe; instaurare i migliori rapporti con i costruttori per garantire la rispondenza dell'imbarcazione al regolamento e per esaminare le proposte eventualmente avanzate dagli associati e dai costruttori stessi per il miglioramento delle prestazione e della sicurezza delle imbarcazioni;

f)         f) promuovere manifestazioni nautiche per Dinghy 12p. anche di contenuto non necessariamente agonistico.

 

ART. 4

Certificato di stazza e di conformita' - Nessuna imbarcazione puo' prendere parte a regate ufficiali della Classe se il proprietario non e' in possesso di regolare certificato di stazza o di conformita' (per quest'ultimo nei limiti previsti dal certificato stesso).

 

ART. 5

Iscrizione all'A.I.C.D. - Per partecipare alle regate della Classe Dinghy 12p. e' indispensabile essere soci dell'Associazione Italiana di Classe. Questa condizione non e' richiesta ai partecipanti con numero velico straniero.

 

ART. 6

Soci- Possono far parte dell'Associazione:

 

a) i proprietari di un'imbarcazione della classe Dinghy 12p.;

b) i timonieri di un'imbarcazione della Classe Dinghy 12p. di cui non sono proprietari;

c) i simpatizzanti dello sviluppo della Classe Dinghy 12p.;

 

I soci si distinguono in Effettivi (Ordinari, Sostenitori, Juniores) e Onorari.

Le quote associative dei soci proprietari e non proprietari (Ordinari, Sostenitori, Juniores) vengono fissate nell'assemblea annuale.

I soci non in regola con il pagamento della quota sociale decadono automaticamente dalla qualifica di Soci.

Soci Onorari sono coloro che hanno acquisito particolari benemerenze a favore della Classe. Essi sono nominati dall'Assemblea su proposta del Consiglio Direttivo.


 

ART. 7

Organi dell'Associazione - Sono Organi dell'Associazione:

l'Assemblea, il Consiglio Direttivo, il Segretario, il Tesoriere, il Comitato Tecnico, i Revisori dei Conti, il Collegio dei Probi Viri.

 

ART. 8

L'Assemblea legalmente convocata e validamente costituita rappresenta l'universalita' degli associati. Le sue deliberazioni prese in conformita' del presente statuto e della legge, sono obbligatorie per tutti, compresi gli assenti e i dissenzienti.

 

ART. 9

L'Assemblea Ordinaria sara' convocata almeno una volta all'anno in occasione del Campionato Italiano Dinghy 12 p. o entro il mese di novembre a mezzo di lettera particolare a tutti i soci, spedita almeno trenta giorni prima della data fissata. La localita' sara' indicata, con l'ordine del giorno, dal Segretario di Classe in carica.

L'Assemblea dell'Associazione sara' validamente costituita quando almeno il dieci per cento dei soci sara' presente di persona o per delega.

L'assemblea elegge di volta in volta il proprio Presidente; in difetto di accordo la Presidenza competera' al Segretario ed in mancanza di questo al socio piu' anziano presente.

 

ART. 10

Tutti i soci hanno diritto ad un voto. Tutti i soci possono delegare, per iscritto un altro socio a rappresentarli nell'assemblea. Nessun componente l'assemblea puo' rappresentare piu' di due soci.

 

ART. 11

L'Associazione elegge tra i soci, nell'Assemblea generale annuale, il Segretario, 6 membri del Consiglio Direttivo (che lo comporranno unitamente al Segretario), il Tesoriere, 2 Revisori dei Conti, 3 membri che compongono il Comitato dei Probi Viri.

Elegge altresì, anche tra non soci, 3 membri che compongono il Comitato Tecnico.

Gli eletti durano in carica 2 anni e sono rieleggibili.

L'Assemblea approva il rendiconto economico dell'esercizio precedente (che decorre dal primo novembre dell'anno precedente al 31 ottobre dell'anno nel quale essa si svolge); determina l'ammontare delle quote associative, delibera circa l'eventuale trasferimento della sede sociale e su ogni altro argomento di carattere generale o particolare iscritto all'ordine del giorno.

 

ART. 12

Assemblea Straordinaria - I presenti all'assemblea straordinaria debbono essere in numero non inferiore al cinquanta per cento degli iscritti in prima convocazione; in seconda convocazione dovra' essere presente almeno il dieci per cento degli iscritti.

L'Assemblea in Sede Straordinaria delibera sulle modifiche statutarie e per lo scioglimento e liquidazione dell'Associazione.

Le manifestazioni di voto su questioni incluse nell'ordine del giorno dell'assemblea, anche se straordinaria possono essere effettuate dai soci anche a mezzo di lettera raccomandata indirizzata al Presidente dell'Assemblea e da aprirsi solo dopo la valida costituzione dell'Assemblea medesima.

 

ART. 13

Al Consiglio Direttivo, convocato e presieduto dal Segretario - che ne promuove l'attività e ha la legale rappresentanza dell'Associazione - è demandata l'esecuzione delle delibere dell'Assemblea e la ordinaria gestione delle attività associative.

Il Tesoriere amministra il fondo associativo, redige il rendiconto economico, cura il tesseramento dei soci, rilascia i certificati di stazza e ne tiene il registro. Egli partecipa di diritto alle riunioni del Consiglio Direttivo.

Al Comitato dei Probi Viri è assegnata la competenza disciplinare; esso sanziona - anche d'iniziativa - i comportamenti dei soci contrari allo Statuto o comunque non conformi alla correttezza e allo spirito di sportività che deve sempre ispirare i rapporti tra i soci.


 

In particolare il Comitato dei Probi Viri può irrogare, in considerazione della gravità dell' addebito, le seguenti sanzioni:

  • l'ammonizione;
  • la sospensione dall'Associazione fino a un massimo di mesi 6;
  • l'esclusione dall'Associazione.

 

Contro la sola sanzione dell'esclusione dall'Associazione è ammessa l'impugnazione all'Assemblea Generale annuale dei soci; quest'ultima può revocare il provvedimento anche irrogando direttamente, in sua vece, le sanzioni dell'ammonizione e della sospensione.

Il Consiglio Direttivo individua le Zone AICD e, laddove esse non provvedano direttamente alla nomina di uno o più responsabili (anche in considerazione delle flotte che compongono ciascuna zona) li designa direttamente.

Esso garantisce l'attività della Sezione Classici alla quale appartengono tutti i soci armatori di barche con lo scafo in legno e di costruzione tradizionale. Anche in questo caso ne nomina il responsabile laddove la sezione non provveda direttamente.

I responsabili delle zone AICD e della Sezione Classici rappresentano le realtà locali e specifiche nel rapporto col Segretario e col Consiglio Direttivo. Ciò ai fini della più efficace gestione dell'attività dell'Associazione.

 

ART. 14

Il Comitato Tecnico, composto da tre membri eletti dall'assemblea, costituisce l'organo consultivo dell'Associazione per quanto concerne il regolamento di stazza, le sue eventuali modificazioni e integrazioni, la sua interpretazione anche in riferimento alle verifiche che effettuera' presso i costruttori ed i suggerimenti e le richieste da proporre a questi e alla FIV.

Il Comitato Tecnico, d'intesa con il Consiglio Direttivo, compie gli interventi necessari per l'applicazione effettiva del regolamento di stazza.

Si interessa e opera perche' siano disponibili gli strumenti necessari allo scopo (piani di costruzione esatti e completi, dime, eccetera), compie sopralluoghi e controlli presso i costruttori, studia soluzioni tecnico-costruttive per il miglioramento delle prestazioni e in particolare della sicurezza dell'imbarcazione.

Il Comitato Tecnico tiene i contatti con gli stazzatori, con i quali si incontra almeno una volta nel biennio.

 

ART. 15

I Revisori dei Conti provvedono a verificare periodicamente l'amministrazione del fondo associativo, riferendo al Consiglio Direttivo e, in occasione dell'Assemblea Generale annuale, relazionando ai soci relativamente all'attività del Tesoriere da essi verificata.

 

ART. 16

Per quanto non espressamente previsto si applicheranno le norme vigenti in materia di Associazioni Civili.

 

 







All. 14

 

Delibera approvata (all'unanimità, con 4 astenuti)

all'Assemblea AICD di Milano del 28 ottobre 2006

 

 

L'assemblea dell'AICD, convocata per deliberare sulla revisione del Regolamento di Classe, sentita la relazione del Segretario e dibattuto su di essa

 

 

delibera

 

 

- di non procedere all'esame della bozza di nuovo Regolamento predisposta dalla Commissione nominata In seguito alla delibera assembleare del novembre 2005 e licenziata daI Direttivo deIl'A!CD; di non procedere altresì all'esame del vari emendamenti rappresentati;

 

- di demandare al nuovo Comitato Tecnico - che si auspica composto prevalentemente, se non esclusivamente, di stazzatori e tecnici (non costruttori e/o regatanti) - Il coordinamento della prosecuzione del nuovo processo di revisione regolamentare

A tale proposito il C.T. dovrà sentire costruttori, regatanti e tecnici (i socl anche attraverso referendum e/o sondaggi) e proporre al Comitato Direttivo il testo di un nuovo regolamento sul quale dovrà deliberare un'assemblea ad hoc.Ciò possibilmente entro il 31 ottobre 2007.

In particolare il C.T. dovrà approfondire i temi di:

-eIaminazione/baricentro/momento d’inerzia;

- eventuale introduzione di specifiche diverse per la costruzione vtr/legno ovvero per quella in solo vtr;

-specifiche del doppi fondi delle riserve di galleggiamento;

-divieto della protezione Industriale di modelli e tipologie costruttive.

 

- di demandare al nuovo Comitato Tecnico di procedere anche ad un piano di visita del cantieri che attualmente producono i dinghy 12', verificandone le specifiche progettuali e le modalità operative, onde consentire alla Classe di garantire il più opportuno controllo e la massima regolarità della fabbricazione.

 

Restano ferme le indicazioni di principio: barche Il più possibile sicure e le cui prestazioni siano il più possibile identiche tra loro nel tempo; sia pure in una offerta variegata quanto a materiali concessi (dal legno al compensato marino, dalla vtr/legno alla sola vtr) e che permettano una diversificazione ragionevole di disegni di coperta e attrezzature.

 

 

delibera altresì

 

- che fino all’approvazione del nuovo regolamento, tutti i processi di autorizzazione alla costruzione - ad eccezione di quelli già avviati - siano sospesi.

 

Milano, 28-10-2006

 

 

 


All. 15

Regolamento di costruzione 1933

 

 

 

 

 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 


Regolamento di costruzione 1951

 

 

 

 

 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 


Regolamento di costruzione 1967

 

 

 

 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 



All. 16

 

ed i chiodi a ribattere nel Dinghy 12’

 

Il 27 aprile del 2005 viene filmato, dalla Classe, il metodo costruttivo del Dinghy 12’ in legno.

Il filmato, inserito nel DVD allegato all’Annuario 2004 dato in occasione del ‘Bombolino d’Oro’ 2005, è stato attuato presso il Cantiere RIVA di Laglio (Co).

 

N.B.: I dialoghi tra virgolette sono stati tratti dal DVD.

 

 

 
 

 

 


Viene spiegato come debba essere costruito un Dinghy 12’ in legno da un’ottimo Mastro d’ascia che segua strettamente il Regolamento di Costruzione della Classe.

 

Il metodo e le regole sono quelle seguite dal 1933 (Primo regolamento Italiano) ad Oggi.

 

 

 

 

 

 

 

 
 

 

 

 

 


Daniele Riva mostra la Dima “...che viene preparata sul banco da lavoro seguendo il disegno....”, sulla quale viene costruito lo scafo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
 

 

 

 


Dopo aver incastonato Dritto di prua, Specchio di poppa e chiglia, viene impostato il fasciame formato da 12 corsi per lato.

 

 

 

 

 

 

 

 


 

 

 
 

 

 

 


“...Dopo la fasciatura che avviene tramite in contatto meccanico dato dalla chiodatura...”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
 

 

 

 

 


“...si deve predisporre la disposizione delle centine. Le centine vengono messe a 17 centimetri una dall’altra...”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
 

 

 


“...e tra una centina e l’altra viene fatta questa chiodatura con 3 chiodi tra uno spazio e l’altro...”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Quindi

il Cantiere Riva ha costruito, sicuramente fino al 27/01/2005, il Dinghy 12’

cucendo i corsi con chiodi a ribattere posti tra una centina e l’altra!!

 


 

e l’innovazione costruttiva del Dinghy 12’

 

Al Salone della Nautica di Genova del 09/10/2006

Riva espone un guscio di Dinghy 12’

senza chiodatura tra centina e centina.....e

 

 

 
 

 

 

 

 


 


ne presenta una innovativa procedura di costruzione.

 

 

 
 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 


Le modifiche costruttive non sono state comunicate ufficialmente alla Classe ed autorizzate dal Consiglio Direttivo e dal Comitato Tecnico, vigenti all’epoca,prima del 28/10/2006, data della decisione dell’Assemblea Straordinaria, che ha deliberato:

 

 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Pertanto

il Dinghy 12’ ITA 2185 prodotto dal Cantiere RIVA

Costruito nel 2006 e Stazzato il 12/04/2007

è da considerarsi in difformità a quanto deliberato dall’Assemblea

 

 

 


All. 17

 

 

 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 



All. 18

 

 

Homepage

 

 

 

 

 

 

LOA

3.66m

Bmax

1.42m

Lwl

3.53m

Displacement

115kg min.

Sail Area

10.60sqm

Building Timber

Sapelli Mahogany (Planks, Longitudinal elements, Benches, Seats, Deck, Floorboards, Rudder Cheeks), Anatolian Oak (Keel, Keelson, Transom, Frames, Stem, Knees, Futtocks, Centreboard Case, Mast step) , Caucasian Spruce (Spars), Certified Marine Ply (Rudder Blade)

Further Details

Varnished with Jotun Benar and International Original, hull glued with Lloyd-Approved epoxy, spars laminated with polyurethane, fastenings in copper and in AISI316 stainless steel. Centerboard in hot dip galvanized steel. Rudder pintles and halliard sheave with Delrin bushing. Rudder blade in epoxy-painted certified marine ply. Stem and some knees laminated in oak. Running rigging Cousin Ropes, blocks Lalizas. Sail in 6 oz. Polyant, manufactured by Kaya Sails.

Some building materials and some details subject to change acc. to individual agreements. Acc. to client specifications and to class approval prototype has no oars, rowlocks, footbraces and david hooks.

 

 

 

 

 

What is the profile for a potential owner of the 12’ Dinghy?

The 12’ Dinghy attracts kids as well as people of the generation who remember this boat as a succesful racer and an elegant tender. The potential owner cares for an “original”, manufactured lovingly in the best workmanship, strictly according to plans. The potential owner enjoys the flame of the mahogany, the solidness of the oak and the tradition of the hand-formed copper rivets, about 1600 of them. The potential owner apreciates  a living classic legend.

 


 

Image Gallery of 12' Dinghy

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 



All. 19

 

e.mail n. 01)

 

 

From: Giuseppe La Scala - La Scala & Associati

To: 'Giulio Alati'

Cc: 'Aldo Ferrario' ; 'Aldo Samele' ; alessandro_frumento@virgilio.it ; 'Beppe Contratto' ; brizzi@costa.it ; 'Carlo Pizzarello' ; 'Castellaro Gianni' ; 'Enrico Corsi (dinghy)' ; 'Fabrizio Di Feo' ; 'Gianni Magnano' ; 'Luca Manzoni (dinghy)' ; 'Luigi Croce' ; 'maurizio tirapani' ; 'Paolo Viacava' ; 'piocerocchi3' ; 'Vittorio d'Albertas (North)' ; 'Vincenzo Penagini' ; 'Stefano Tolotti' ; 'Sergio Masserotti' ; 'Renzo G. Santini' ; 'Raffaello Napoleone uff.' ; 'Provini Riccardo' ; 'Pieter Bleeker' ; 'Paolo Rastrelli' ; 'Paola Martinelli Pizzarello' ; 'Jeff Napier' ; 'JEFF NAPIER' ; 'Jeff Rapallo Napier' ; 'Guido Saddam' ; 'Gualtiero Ferri' ; 'Giuseppe De Marte 1' ; 'Giuseppe DeMarte uff.' ; 'Gian Maria Annoni' ; 'Francesca Lodigiani nuovo uff.' ; 'Fossati' ; 'Filippo Jannello' ; 'Fabrizio Cusin' ; eziodonaggio@libero.it ; 'Fabio Mangione 1' ; 'Fabio Fossati 2' ; 'Elio Falzotti' ; 'Attilio Carmagnani (dinghy)' ; 'Allodi Gaetano' ; 'Alfonso Postorino' ; 'Cesare Cislaghi' ; 'Giampiero Pollesel' ; 'enrico papa' ; 'Carlo Cameli'

Sent: Friday, April 20, 2007 7:24 PM

Subject: R: chi ha orecchie per intendere intenda

 

Caro Giulio,

vedo che continui con le "piazzate".

E in questa sede ogni tua istanza è irricevibile.

Procedi secondo le regole e deciderà chi è previsto lo faccia.

Tanti saluti.

Giuseppe

 

-----Messaggio originale-----

Da: Giulio Alati [mailto:g.alati@tin.it]

Inviato: venerdì 20 aprile 2007 16.19

A: Giuseppe La Scala - La Scala & Associati

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Oggetto: Re: chi ha orecchie per intendere intenda

Ultimo messaggio al Segretario e agli amici della Classe, poi mi ritiro in dignitoso silenzio.

Rispondere ai tuoi interventi, caro Giuseppe, è per me sempre un momento di amarezza, perchè innegabilmente ci siamo sempre voluti bene e le offese degli amici sono sempre le più dolorose, però devo farlo perchè non accetto minacce (la diffida dovresti farla a qualcun altro), i toni maleducati della tua risposta (dare aria alla bocca) e l'ingnoranza sui temi toccati di cui mi accusi, necessitano da parte tua di scuse immediate, che accetterò al solo pensiero che vuoi farmele.

Sarebbe il caso che in qualità di Leader della Classe non solo ti rileggessi le norme, ma le applicassi e le facessi rispettare.

Dovresti, invece di avere toni offensivi nei miei confronti, rimediare all'errore che la Classe ha fatto dando la stazza ad una barca in legno costruita senza il rispetto dei requisiti applicabili, ritirando il Certificato di Stazza.

A differenza di quanto affermi, che non conosco i temi di cui parlo, ti allego la regola che invece sei tu che non conosci.

 

2.1 SCAFO in legno.

g) Fasciame:

Mogano, Teak, Pino o Cedro. Tavole da mm. 8 di spessore.

Fasciame composto da 12 tavole per parte, sovrapposte mm. 16 e fissate con chiodi in rame a ribattere alle ordinate e tra di loro; questo collegamento può essere completato con incollaggio con colla marina o epossidica.

 

Con la presente chiedo ufficialmente, come suggerito da te suggerito, alla Segreteria della Classe, al Comitato Direttivo e al Comitato Tecnico, il ritiro del Certificato di Stazza e la proibizione alla parteciapazione alle tre regate legni della barca senza chiodi e di qualsiasi barca construita non in conformità al Regolamento.

 

Giulio Alati

 


 

Da: "Giuseppe La Scala - La Scala & Associati" <g.lascala@lascalaw.com>

A: "'Giulio Alati'" <g.alati@tin.it>; "'enrico papa'" <enripapa@alice.it>

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Data invio: giovedì 19 aprile 2007 10.59

Oggetto: R: chi ha orecchie per intendere intenda

 

Caro Giulio,

rispondo solo per chiarire che parli - come al solito su questi temi- per dare aria alla bocca e - sempre come al solito su questi temi - di cose che non conosci.

Nè aggiungo ... "da che pulpito" !

Se ci sono contestazioni sulla barca di Valente (della quale non mi sono occupato ma che mi risulta regolarmente stazzata dopo essere stata scrupolosamente misurata e verificata pezzo per pezzo, come per tutti i legni), siano avanzate nelle sedi proprie (inviando dettagliate contestazioni alla Segreteria e al Comitato Direttivo), non sollecitando impropri "fori giudiziari" di amici.

Se vuoi continuare a discuterne in questo modo, fallo con chi ti pare ma escludimi, cortesemente, dall' elenco degli indirizzatari.

Ti diffido solo dall' assumere comportamenti - a Napoli o altrove - che siano incompatibili con gli obblighi di comportamento leale e sportivo.

Questa volta hai passato il segno.

Giuseppe

 

-----Messaggio originale-----

Da: Giulio Alati [mailto:g.alati@tin.it]

Inviato: mercoledì 18 aprile 2007 23.59

A: enrico papa

Cc: Aldo Ferrario; Aldo Samele; alessandro_frumento@virgilio.it; Beppe Contratto; brizzi@costa.it; Carlo Pizzarello; Castellaro Gianni; Enrico Corsi (dinghy); Fabrizio Di Feo; Gianni Magnano; Luca Manzoni (dinghy); Luigi Croce; maurizio tirapani; Paolo Viacava; piocerocchi3; Vittorio d'Albertas (North); Vincenzo Penagini; Stefano Tolotti; Sergio Masserotti; Renzo G. Santini; Raffaello Napoleone uff.; Provini Riccardo; Pieter Bleeker; Paolo Rastrelli; Paola Martinelli Pizzarello; Jeff Napier; JEFF NAPIER; Jeff Rapallo Napier; Guido Saddam; Gualtiero Ferri; Giuseppe La Scala uff.; Giuseppe De Marte 1; Giuseppe DeMarte uff.; Gian Maria Annoni; Francesca Lodigiani nuovo uff.; Fossati; Filippo Jannello; Fabrizio Cusin; eziodonaggio@libero.it; Fabio Mangione 1; Fabio Fossati 2; Elio Falzotti; Attilio Carmagnani (dinghy); Allodi Gaetano; Alfonso Postorino

Oggetto: chi ha orecchie per intendere intenda

 

ad enrico e p.c. agli amici

 

maestro, perchè si dice così dei grandi istrioni che calcano il palcoscenico amati dalle folle dei dinghisti..., la barca di Valente (assi sottili di legno senza nemmeno un chiodo e totalmente in epossidica) non è assimilabile ad un dinghy in legno.

 


 

inoltre tradisce il mandato dato all'azzeccagarbugli nel rinnovargli il segretariato, cioè la difesa del dinghy tradizionale, taroccate quanto volete i plasticoni, tanto al segretario interessa solo il numero sempre maggiore di regatanti, ma non permettetevi di taroccare i dinghy in legno!!!

 

la costruzione a klinker è fatta di assi sovrapposte tenute insieme da migliaia di chiodi, punto!

 

ci faremo ridere dietro dagli olandesi e da tutti quelli che ritengono il dinghy in legno un'opera d'arte da conservare.

 

l'azzeccagarbugli ha dato un certificato di stazza ad una barca che se pur in legno, non rispetta il metodo costruttivo richiesto dal progetto originale, le misure poi... lasciamo perdere, se la stazza non viene ritirata la barca può correrre solo con i plasticoni, visto che ha l'anima si di legno, ma è plasticata tutta. punto.

 

se si presenta a napoli chiederò a tutti, olandesi compresi, rigidi difensori della tradizione, di non scendere in acqua.

 

e dire che ad alta voce avevo chiesto di evitare taroccature sui legni, come i doppifondi (sic!) che riva dice autorizzati dall'azzeccagarbugli...

 

ma quali doppi fondi, mettete i salsicciotti se volete scendere in acqua, oppure fatevi un plasticone taroccato inaffondabile...

 

credo che qualsiasi persona chiamata ad un posto di responsabilità, che sia una società, un ente, una associazione, etc., per prima cosa debba chiedere il rispetto delle regole, da tutti, ed anche da lui, perchè solo con il rispetto delle regole c'è rispetto di se stessi e degli altri, non vorrei che l'azzeccagarbugli tradisse questo principio fondamentale e il mandato che ha avuto, e pensare che gli ho tirato la volata sottobanco al rinnovo dell'incarico perchè innamorato delle nostre barche!!!

un abbraccio, anche all'azzeccagarbugli,

giulio

 

 

 

 


 

e.mail n. 02)

 

Da: "Giuseppe La Scala" <g.lascala@mail.lascalaw.com>

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<guidobattisti@tin.it>; "Jeff Rapallo Napier" <jnapier@aliceposta.it>; "JEFF NAPIER" <jnapier01@msn.com>; "Jeff Napier" <jnapier@alice.it>; "Paola Martinelli Pizzarello" <pao_martinelli@yahoo.it>; "Provini Riccardo" <rprovini@tim.it>; "Sergio Masserotti" <smb@xwnet.com>; "Stefano Tolotti" <471942@tiscali.it>; "Vincenzo Penagini" <vpenagini@sigmabrk.it>; "'Vittorio d'Albertas (North)'" <vittorio@it.northsails.com>; "Paolo Viacava" <portofino@tin.it>; "Luca Manzoni (dinghy)" <lucamanzoni@nuncas.it>; "Enrico Corsi (dinghy)" <enricorsi@libero.it>; "Castellaro Gianni" <castellaro@grondona.com>; "Beppe Contratto" <beppecontratto@atlink.it>; "Aldo Ferrario" <aldoferrario.pgv@tin.it>

Data invio: domenica 6 maggio 2007 11.22

Oggetto: R: chi ha orecchie per intendere intenda

 

 

A margine delle regate di Napoli - che, in effetti, rimarranno nella storia, osservo che:

 

La Classe non ha mai ricevuto richiesta di (nè concesso) autorizzazione a costruire dinghy in legno con il solo chiodo a ribattere tra ordinata e due corsi di fasciame sovrapposti. Il cantiere ha ritenuto di procedere così ritenendolo conforme al regolamento attuale (e ho già sul punto il parere, altrettanto conforme, del Comitato Tecnico).

 

E' vero invece che Penzo ha già costruito artigianalmente un dinghy di legno senza alcun chiodo regolarmente stazzato e che nessuno ha contestato (ha già partecipato a una o due edizioni del Trofeo del Dinghy Classico e, addirittura, ai Campionati Assoluti di Rimini).

 

Quanto all' attrezzatura, io armo tutti i miei legni (cinque) degli anni 50 e 60 con attrezzatura già esistente all' epoca: bozzelli in Tuflon e semplici strozzascotte non in bachelite (ormai introvabili), ma in plastica nera; nessun doppio rimando.

A Napoli Flash ha vinto così

 

Ovviamente picco con inferitura e base libera (l'imbisciamento non è di alcuna praticità: a Napoli gli olandesi hanno incominciato a lasciare la base libera sul boma !).

 

Ma , soprattutto: svuotatore (che tutti gli olandesi hanno, e di un modello che mi pare assai più efficiente dei nostri), per ovvie questioni di sicurezza.

 

E' ovvio che dovremo discutere seriamente su come costruire e armare un legno (a maggior ragione se vi saranno previste casse stagne fisse, come prevede la normativa CE) e su quale legno potrà essere considerato un "classico".

 

Giuseppe

 


 

e.mail n. 03)

 

 

Da: "Giuseppe La Scala" <g.lascala@lascalaw.com>

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Data invio: domenica 22 ottobre 2006 11.25

Allega: emendamenti regolamento.xnk

Oggetto: ASSEMBLEA SUL REGOLAMENTO ED EMENDAMENTI

 

Caro Gianmaria,

allego gli emendamenti pervenutimi con riguardo alla bozza di nuovo regolamento della quale si discuterà nella prossima assemblea del 28/10. (naturalmente estendo il messaggio ai membri del CD, del CT e ai responsabili di Flotta delle varie Zone AICD).

Ciò perchè tu possa curare la predisposizione del materiale da distribuire in quella sede.

Ovviamente, al di là del supporto elettronico (che credo saremo in grado di proiettare) curerò io la stampa dell' eventuale materiale cartaceo (ritengo infatti che ne saranno necessarie almeno 60/70 copie); nella mattina del 28 potremo fare tutto in studio da me (che è proprio di fronte alla sede dell' assemblea). Ho già chiesto a due giovani colleghe di aiutarci nelle funzioni di Segreteria, anche durante il pomeriggio.

A questo proposito prego Luca Manzoni di inviarmi l' ultima release con l' elenco degli iscritti in regola con il tesseramento, affinchè si possa all' ingresso prendere esatta nota dei partecipanti

Approfitto invece di questo messaggio circolare a tutti i dirigenti dell' AICD per confermare che resta tuttavia ferma la mia intenzione di chiedere preliminarmente all' assemblea di non procedere all'approvazione della nuova bozza (più o meno emendata); e ciò per le ragioni che ho già spiegato e rispetto alle quali avevo anche chiesto ai membri del CD di esprimersi preliminarmente.

L' ha fatto solo Fabio Fossati, che conviene con la mia proposta; per il resto un silenzio ... eloquente, tanto più dopo la lettura del programma elettorale di Carlo Cameli del 19 ottobre scorso (anche se nel frattempo molti altri dinghisti mi hanno detto di pensarla come me).

Premesso che il "gran lavoro fin qui fatto", come lo chiama Carlo, è del tutto deludente sotto il profilo dell' attività svolta in sede di Commissioni e non ha minimamente retto alla prova delle verifiche "sul campo", indotte soprattutto dall' esame della richiesta di autorizzazione della barca di Battisti, la bozza redatta definitivamente dal CD si limitava a risolvere qualche modesta contraddizione o inesattezza, non riuscendo ad intervenire efficacemente su nessuno dei veri nodi problematici (e non era stato nemmeno concluso il lavoro con riguardo al regolamento di stazza).

Un esempio: le norme sugli spessori degli scafi in VTR sono difficilmente comprensibili e pressocchè inapplicabili (salvo l' uso massiccio del trapano, e forse nemmeno con quello); e ci sono altre previsioni regolamentari di difficile interpretazione o pericolosamente manchevoli.

Tuttavia avevamo fatto molti progressi quantomeno nella percezione delle questioni fondamentali sulle quali centrare il futuro - comunque necessario a detta di tutti - lavoro di adeguamento: baricentro e metacentro; separazione delle norme regolamentari per la costruzione in VTR/legno da quelle per la costruzione in sola VTR; disegni del doppiofondo e della coperta; processi autorizzativi; ecc..

Insomma, potremmo essere ottimisti visto che tra l' altro condividiamo ora tutti, finalmente, l' opinione che il prossimo CT debba essere composto esclusivamente (o almeno in maggioranza) da membri che non siano costruttori o regatanti: stazzatori federali e/o tecnici, su alcuni nomi dei quali vi è un generale consenso.

E che, dunque, sia possibile affidare a persone sicuramente competenti e prive di condizionamenti un lavoro preparatorio di ascolto di tutte le diverse opinioni e confronto, nonchè di verifica tecnica delle soluzioni da adottarsi in una prossima assemblea dedicata esclusivamente a questo argomento.

Senonchè ... senonchè accade che il giorno prima del termine finale per la presentazione degli emendamenti Filippo Jannello mi recapiti alcune proposte di emendamento il cui tenore appare non di mero "aggiustamento" (in attesa dei futuri interventi strutturali - ed organici - di cui tutti affermano la necessità) ma di radicale intervento sul precedente regolamento.

Si tratta in particolare delle due proposte sugli spessori e sulle riserve di galleggiamento.

Sulla prima non vi tedio in dettaglio; gli esperti che ho sentito mi dicono che è praticamente impossibile rispettarla (a meno che non si costruisca sottovuoto) e, in ogni caso, si dovrebbe regolamentare quanti


 

carotaggi deve fare lo stazzatore in sede di prima verifica e soprattutto quanti buchi sono consentiti (e con quali modalità) al protestante che contesti la regolarità di una imbarcazione.

Io avviso sin d' ora che se passa questa norma mi divertirò a chiedere che siano trapanate tutte le imbarcazioni costruite dal momento in cui la nuova norma entrerà in vigore.

In particolare in corrispondenza delle parti limitrofe alle zone di rinforzo, a quelle di congiunzione tra coperta e scafo e a quelle di (necessaria) sovrapposizione dei fogli di fibra di vetro: sono certo che ne vedremmo delle belle !

Ma è la seconda che mi sorprende di più, e di più mi preoccupa: si propone infatti di eliminare la possibilità di dotare la barca delle riserve di galleggiamento laterali (che non siano il mero piano di calpestio del doppiofondo) a prua della panca centrale, riserve espressamente previste dall' attuale regolamento e adottate (dal 1989) da Lillia; più recentemente Nauticalodi ha proposto dei doppifondi che in quella zona salgono obliquamente per circa 20 cm., ma non so se si tratta di una enfatizzazione del sistema di congiunzione della coperta allo scafo oppure di un nuovo disegno delle riserve.

Fino ad ora a nessuno era mai venuto in mente di introdurre questa limitazione, nè all' assemblea sul regolamento di due anni fa, nè ad alcuno dei commissari che hanno lavorato nel corso del 2006 alla nuova bozza, nè se ne è mai parlato in CD.

Le conseguenze della eventuale introduzione di questa norma vengono poi corrette prevedendo che Lillia (data ... l' anzianità di servizio) possa continuare a costruire così, ma non altri (il che creerebbe però un assurdo monopolio).

Anche per le barche già costruite così non vi sarebbe alcun problema, vigendo il principio federale che una imbarcazione deve essere conforme al regolamento di costruzione in vigore al momento della sua stazza.

E allora, perchè tanta inaspettata ansia di far approvare questi emendamenti, anche a costo di intervenire da apprendisti stregoni e operando dei condizionamenti incomprensibili sul processo organico ed unitario di riformulazione del regolamento ?

Credo che si debba riconoscere con sincerità che questa norma è pensata esclusivamente per tagliare le gambe al progetto di Battisti che - con le modifiche che Cristiano si è già dichiarato disponibile a fare – non appare di certo incompatibile con l' attuale regolamento ed al quale, invece, non si vuole evidentemente permettere di costruire comunque con il disegno della coperta che è stato ideato.

Si tratta, ovviamente, del modo peggiore di affrontare le questioni, sia della autorizzazione a Battisti (che non si risolve certo con norme ad personam") sia delle modifiche al regolamento, che non possono essere condizionate da scelte esclusivamente strumentali e che non tengono in alcun conto la necessità di operare - per esempio - le dovute verifiche quanto a sicurezza, raddrizzamento ecc.; un modo che io non intendo avallare e al quale dichiaro sin d' ora che mi opporrò.

Questa cosa l' ho già detta anche a Carlo, nel corso del nostro ultimo incontro; ma - e non solo su questo punto - vedo che le mie opinioni sul futuro della classe e sulla selezione dei suoi dirigenti non sono minimamente condivise.

Ma su questo argomento interverrò in separata sede e pubblicamente, dato che pubblicamente Carlo ha divulgato il suo programma.

Preciso comunque che non è per nulla vero che - se non si provvede all' assemblea del 28/10 prossimo la Classe "non avrà la certezza di partire dal 1° gennaio 2007 con un regolamento in vigore" (sempre per usare parole di Carlo); tantopiù - per continuare la citazione - "se poi questo sarà un Regolamento buono o meno buono sarà da vedersi" (testuale !).

Il regolamento attuale è certamente mal fatto, ma a parte il fatto che solo due anni fa la classe, in sede di modifica ordinaria decise praticamente di non toccarlo, non si può dire certo che in questi anni esso sia stato di ostacolo all' incredibile sviluppo che ha avuto la classe; e il regolamento attuale resta in vigore compiutamente finchè non lo si modifica.

Lascia invece perplessi la proposta, da parte di chi si candida a guidare la classe, di ... procedere a tentoni.

Quanto alla faccenda Battisti, ho ricevuto una ulteriore sollecitazione di Cristiano a provvedere entro il termine del 26/10 prossimo.

Sto rispondendo (e avrete il messaggio in copia entro la giornata) che attesa l' attuale impossibilità per il CD (in scadenza) di raggiungere una intesa sul da farsi e tenuto conto che a breve sarà nominato un nuovo Comitato Tecnico, finalmente completo, del quale si proporrà che facciano parte (esclusivamente o in maggioranza) stazzatori federali e/o tecnici non regatanti, io demanderò la questione all' Assemblea del 28/10, proponendo:

  che il processo autorizzativo relativo alla domanda della Tre Esse Consulting sia sospeso e riprenda soltanto una volta rieletti il nuovo CD e il nuovo CT della Classe;

  che, ad eccezione appunto della domanda di Battisti (giunta già ai primi di luglio del 2006), l' AICD non proceda a nessuna altra autorizzazione se non dopo la definitiva approvazione del nuovo regolamento.

E, così facendo, mi pare che nessuno possa temere forzature o ingiustizie.

Ho preferito non intervenire negli ultimi giorni, ma adesso mi pare improcrastinabile pretendere da tutti la stessa chiarezza che ha sempre informato i miei rapporti al' interno della Classe.

Purtroppo ho avuto la precisa impressione che in questi ultimi tempi io non sia stato ripagato di egual moneta: me ne dispiaccio ma è certo che le questioni in ballo non potranno essere trattate alle prossime assemblee di classe in modo ipocrita o propagandistico.

Un abbraccio a tutti,

Giuseppe


All. 20